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Fra i molti componimenti appartenenti al genere sapienziale prodotti nell'Inghilterra anglosassone, "Maxims I e Maxims II" costituiscono una fonte privilegiata da cui il lettore moderno può in parte desumere la mentalità, nonché alcuni usi e costumi di questa società. Le massime exoniensi e cottoniane sono un chiaro esempio della feconda commistione culturale fra la civiltà germanica e la tradizione latino-cristiana prodottasi negli ambienti monastici dell'Inghilterra alto-medievale. La saggezza e la sapienza insite negli apoftegmi dei due poemetti riflettono l'acume e il sapere di una civiltà che, a seguito della conversione alla fede cristiana, si è distinta quale faro di indiscussa erudizione all'interno della temperie storico-culturale dell'Europa tra i secoli VII e XI. L'edizione critica restituisce i poemetti in forma semi-diplomatica, con traduzione a fronte. Il glossario finale permette al lettore di orientarsi nell'interpretazione dei testi in antico inglese, da cui la traduzione delle volte deve allontanarsi per garantirne la comprensibilità, pur conservando il ritmo e l'immediatezza della poesia gnomica.